Revisionato l’Albo d’Onore dei Caduti vinciani, dove il nome del caporal maggiore non era stato elencato. L’assessore Iallorenzi in visita con Nicola Baronti.
Nel pomeriggio del 14 gennaio l’assessore Sara Iallorenzii, in rappresentanza del Comune di Vinci, e Nicola Baronti, in rappresentanza dell’associazione Vinci nel Cuore, hanno consegnato l’Albo d’Onore dei Caduti della Prima Guerra Mondiale di Vinci, recentemente revisionato e pubblicato, alla signora Lida, una bellissima ultranovantenne di Spicchio, nipote del caporal maggiore Pietro Chelini, nato a Vinci il 15 dicembre 1893 e morto il 25 ottobre 1915, all’età di 21 anni, nel primo conflitto bellico mondiale, sul Monte San Michele per le ferite riportate in combattimento.
Un bellissimo incontro e una storia drammatica. Il caporal maggiore Chelini e la famiglia sono originari del nostro comune, ma essendosi la famiglia trasferita nel comune di Empoli nel febbraio del 1915, il nome di Pietro Chelini non era stato ricompreso nell’elenco dei caduti di Vinci. Con la revisione dell’Albo Vinciano dei Caduti, presentata lo scorso 4 novembre, in occasione della commemorazione del centenario (1918-2018), promossa dal Comune e dall’associazione Vinci nel Cuore, il nome di Pietro Chelini è stato giustamente ricompreso, correggendo una piccola svista storica.
Ci sono stati altri casi simili. Alcune famiglie di Vinci, seppure emigrate, già all’epoca chiesero espressamente che il loro caro figlio della terra di Vinci, venisse ricompreso nell’elenco dei caduti del nostro paese. Non era stata la sorte di Pietro Chelini. La famiglia Chelini, trasferitasi a Empoli pochi mesi prima del grave lutto del 1915, è ritornata a vivere nel comune di Vinci al termine del secondo conflitto mondiale. A distanza di cent’anni abbiamo rimediato a questa dimenticanza, grazie anche all’opera della ricercatrice Ilaria Morelli, che ha curato la revisione dell’Albo.
E così la piccola e tragica vicenda umana del giovane Pietro Chelini, nato e cresciuto nel nostro Comune, è ritornata al posto che gli compete, ovvero nella storia della comunità e della gente di Vinci, per ricordare alle nuove generazioni la brutalità di tutte le guerre.
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