Leonardo ha seminato la sua firma in tutti i suoi dipinti attraverso rebus. Ne ha parlato Marco Cipollini nel primo incontro della Festa della Poesia.
È cominciata nel migliore dei modi la settima edizione della Festa della Poesia, con il primo evento dedicato agli enigmi che si nascondono nei dipinti di Leonardo, “Dalla pittura alla poesia. Il linguaggio delle pieghe nelle note”.
A illustrare la sua tesi, in una Biblioteca Leonardiana piena, il professor Marco Cipollini, saggista, poeta, redattore, nonché fra i fondatori di Erba d’Arno. Accanto a lui, durante la serata è intervenuto anche Samuele Lastrucci, direttore musicale del Da Vinci Baroque Festival, che con il suo supporto ha inaugurato la sua collaborazione con l’associazione Vinci nel Cuore come consulente per la parte musicale per tutta la durata della rassegna.
A introdurre i due, il presidente di Vinci nel Cuore, Nicola Baronti, che ha tenuto a ringraziare i volontari dell’Associazione insieme a Maria Virginia Porta, che collabora alla direzione artistica di Genio & Poesia.
Un ringraziamento è andato anche all’Amministrazione comunale di Vinci, rappresentata durante la serata da Paolo Santini, assessore con delega alla cultura, che ha elogiato la continuità della manifestazione e la sua costanza, “fatta sempre di cose nuove, e capace di attirare personaggi in grado di raccontare fatti inediti“. Lo stesso Santini ha avuto occasione per ricondursi agli enigmi leonardiani presenti nel “Paesaggio”, l’opera che grazie a una convenzione fra Comune di Vinci e Università di Bologna permetterà a chi la volesse vedere di rendersi effettivamente conto di come il Genio nascondesse nei propri dipinti messaggi velati attraverso piccolissimi particolari.
Piccolissimi, ma rilevanti particolari come quelli evidenziati dal maestro Lastrucci, che nel suo intervento ha messo in risalto il rapporto tra Leonardo e la musica e in particolare la sua capacità di giocare con le note per formare dei rebus che lui stesso scriveva sul pentagramma.
Quindi l’intervento di Cipollini. Curioso e arguto, lo scrittore e poeta ha condotto i presenti all’interno di un ragionamento che ruota attorno alle peculiarità che compongono ogni dipinto leonardiano. E più precisamente nelle pieghe dei vestiti all’interno dei dipinti – oltre che alle forme delle cose e agli accostamenti dei colori – nelle quali Cipollini ha dimostrato infatti come Leonardo abbia saputo costruire dei rebus, intere frasi rese dal Genio nascondendo figure e parole all’interno dei propri elementi pittorici. Cipollini ha saputo estrarre tutti questi elementi per parlarne nel suo libro “Enigmi in Leonardo”, edito in self publishing sulla piattaforma ‘Il mio libro’. Una pubblicazione nata dallo spunto che Cipollini ha avuto dalla poesia descrittiva della Vergine delle Rocce, opera nel quale Leonardo ha saputo dipingere le pieghe delle vesti contravvenendo alle nozioni di pittura dell’epoca. Un libro – e quindi la conferenza di apertura della Festa della Poesia – che descrive l’indagine del professore in merito non solo alle vesti leonardiane, ma anche alle cose, agli elementi e agli accostamenti che Leonardo applica nei propri lavori. Accostamenti che sono tutti segni indelebili della propria firma.
Gli altri eventi della Festa della Poesia 2019
L’associazione Vinci nel Cuore dà appuntamento a domenica 10 marzo, alle 21.15 al Teatro di Vinci, per la settima edizione della Veglia dei poeti, la festa dei poeti di Vinci dedicata quest’anno a “Donne e madonne”.
Venerdì 15 marzo alle 21.15 di nuovo alla Biblioteca Leonardiana, con Roberto Ruini, docente di letteratura italiana e grande esperto di poesia trecentesca e quattrocentesca, che illustra “Leonardo e la poesia laurenziana”.
Giovedì 21 marzo la chiusura con “L’Infinito di Leonardo”. In concomitanza della Giornata mondiale della poesia e con il bicentenario de “L’infinito” di Leopardi.
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