‘Li omini boni’, ad Antonio Megalizzi il premio alla memoria

Molti i tratti che accomunano il lavoro e le passioni di Antonio Megalizzi ai temi della serata. A ritirare il premio, la famiglia.

Molti i tratti che accomunano il lavoro e le passioni di Antonio Megalizzi ai temi della serata. A ritirare il premio, la famiglia.

Fra ‘Li omini boni’ del 2019 c’è anche Antonio Megalizzi.
Alla sua memoria è dedicato uno dei tre Leonardo d’Oro dell’associazione Vinci nel Cuore che verranno consegnati al Teatro di Vinci, il prossimo sabato 30 novembre 2019 alle ore 21,15, durante la cerimonia conclusiva del premio giornalistico e per la comunicazione.
Sciolte le opportune riserve, la famiglia Megalizzi ha confermato la presenza per l’occasione vinciana, dove la storia e la vicenda umana del giovane Antonio saranno motivo di vari spunti di riflessione. Il tema di questa edizione è infatti “L’utopia e il sogno”. Il giornalista Paolo Borrometi, anch’egli fra ‘Li omini boni’, ha raccolto nell’ultimo anno le testimonianze di amici e di colleghi del giovane trentino, per raccontarne il lavoro e la passione per l’Europa. Da qualche giorno è in libreria l’ultimo libro di Borrometi dal titolo “Il sogno di Antonio”, edito da Solferino, con gli scritti inediti di Antonio Megalizzi.
A Vinci saranno presenti anche i rappresentanti dell’associazione RadUni, di cui Antonio era parte attiva e per la quale animava con la propria voce il progetto Europhonica, che riunisce tutte le radio universitarie nazionali nel nome dell’Europa, con lo scopo di avvicinare i giovani ai temi europei non necessariamente legati all’economia e alla finanza (Premio Carlo Magno del Parlamento Europeo 2019 per la gioventù).

La vicenda di Antonio Megalizzi è quella di un giovane italiano, una storia comune a tanti altri, figlio di una famiglia calabrese trasferita a Trento, dove si è formato e laureato e da dove è partito per l’Europa, per seguire la sua passione per il giornalismo e coltivare un sogno.
Sogno che è stato brutalmente interrotto la sera dell’11 dicembre 2018, quando Antonio è rimasto fra le cinque vittime dell’attentato ai mercatini di Natale di Strasburgo, in Francia, insieme ad altri tre ragazzi e all’amico e collega di Europhonica Barto Pedro Orent-Niedzielski.
I valori di Antonio sono tuttavia rimasti vitali grazie proprio all’associazione RadUni e alle tante iniziative organizzate nel 2019, a partire dal premio di laurea intitolato a lui e a Orent-Niedzielski, nonché la prossima nascita della Fondazione Megalizzi, con “lo scopo di promuovere, coordinare, organizzare e supportare le iniziative e le manifestazioni, che portano avanti il sogno europeo di Antonio Megalizzi“.
Per tale motivo la manifestazione di Vinci, nella notte di Sant’Andrea, “avvocato e difensore del popolo di Vinci” secondo gli antichi Statuti, al termine del giorno dedicato alla festa della Toscana, scelto per commemorare il primo stato ad abolire la pena di morte nel mondo, assume un significato doppiamente emblematico, nel segno anche di Leonardo, tra i primi italiani a precorrere l’Europa con la sua vicenda umana e la visione profetica di un tempo in cui “parleransi li omini di remotissimi paesi l’uno all’altro e risponderansi“.

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