Fra le tante specialità gastronomiche c’è anche quella puntuale che viene sfornata nel giorno dei Sepolcri. Scopriamo le origini del pan di ramerino.
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Se nel periodo pasquale passate da qualche fornaio di Vinci, non dimenticate di acquistare il pan di ramerino, dolce tipico locale, legato soprattutto alla cultura e alla tradizione del Giovedì Santo, nell’usanza di Firenze e del suo contado.
È di origine medievale, secondo alcuni l’originale ricetta sarebbe però della Versilia, carpita dai fiorentini nel corso di varie incursioni. Un tempo si trovava in vendita soltanto il Giovedì Santo, per cui nasceva una vera e propria corsa dai fornai per accaparrarselo e non rimanere senza. Nel tempo ha avuto sicuramente una sua evoluzione nella preparazione, con varianti locali.
A Firenze, soprattutto gli ambulanti lo offrivano alle signore prima che si recassero in chiesa. I sacerdoti, compreso il proposto vinciano, venivano invitati a benedirlo prima di essere sfornato e messo in vendita. Secondo una superstizione, mangiato con una goccia di acquasanta si dice che avesse effetti miracolosi. Si tratta comunque di un dolce molto semplice, a base di pasta di pane, uva sultanina (zibibbo) e rosmarino, che qui da noi viene chiamato semplicemente ramerino, spennellato d’olio d’oliva. Sulla pagnotta viene incisa una croce, la stessa croce che serviva per benedire il pane, secondo la tradizione religiosa, e secondo i fornai di Vinci, anche per aiutare la lievitazione.
Il fornaio è senza dubbio uno dei lavori più antichi e nobili dell’uomo!
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