Il Ferragosto vinciano, con la festa dedicata alla Vergine e i suoi risvolti paesani, come raccontati per il Vinciarese ferragostano.
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Molti probabilmente hanno dimenticato – o non sanno – che l’antica intitolazione del Santuario Mariano di Vinci era all’Assunzione della Beata Vergine Maria (ricordata nel calendario il 15 agosto). Con l’arrivo nel Seicento dell’imponente e bellissimo quadro dell’Annunciazione, attribuito a Fra Paolino da Pistoia, oggi posto sull’altare maggiore, le due intitolazioni sono prima coesistite per circa un secolo, per poi dal XVIII secolo restare esclusivamente quella dell’Annunciazione.
Il vecchio tabernacolo della Vergine di Borgo, ricordato anche negli Statuti del 1564, era quindi dedicato all’Assunzione della Vergine, come ricordano antichi documenti. Delle vestigia del culto poco è restato, se non le tracce nella volta di un affresco di un’Immacolata Concezione assunta in cielo, probabilmente del XVIII secolo, quando l’oratorio, troppo piccolo per la nuova effige dell’Annunziata, è stato ulteriormente ampliato con la definitiva consacrazione del tempio, dell’altare e del “cuore di Vinci” (come recita un’antica epigrafe in pietra serena) alla Vergine Maria.
Fino a qualche decennio fa, a Vinci, le feste mariane si svolgevano ancora in questo periodo, poi spostate all’ultima domenica di agosto, infine fatte coincidere con quella della S. Croce, a metà settembre. In verità, anche l’8 settembre, dedicato alla Natività della Vergine, era una festività molto importante per il Consiglio della Podesteria di Vinci. Da qualche anno, infine la festa del santuario mariano è fissata per il 25 marzo, il giorno dell’Annunciazione, nove mesi prima del Natale.
Nel 2011 il Comitato Vinci nel Cuore è nato per l’organizzazione dei festeggiamenti in occasione dei cent’anni dalla costruzione del campanile della SS. Annunziata e, nel 2012, per i quattrocento anni dalla costruzione dell’oratorio mariano in sostituzione dell’antico tabernacolo. All’epoca uscirono due importanti pubblicazioni per sottolineare l’evento: per la precisione il Quaderno commemorativo del 2012 a cura di Francesco Cianchi, “La Vergine di Borgo e le origini dell’Oratorio della SS. Annunzata chiamato Assunta della Madonna di Vinci (1564-1679)” e nel 2013, a cura di Paolo Santini, “Origini e storia del Santuario della SS. Annunziata in Vinci Fiorentino (1612-2012). Note per uno studio”, il primo quaderno della Collana dell’Archivio Vinci nel Cuore giunta ormai al quattordicesimo titolo.
La festa dell’Assunta è anche una festa sacra profana, probabilmente più conosciuta come il Ferragosto, termine che deriva dal latino feriae augusti, ovvero il “riposo d’agosto”. Anticamente il Ferragosto cadeva il primo giorno del mese; poi fu spostato al quindici, in coincidenza con la festa religiosa dell’Assunta. Una volta era il giorno dedicato alle scampagnate con la famiglia e l’Assunta era chiamata anche la “Madonna della camminata”, almeno prima che il boom economico degli anni Sessanta non imponesse il culto delle ferie lunghe, magari tutto il mese, al mare o ai monti.
Per la verità, quest’anno funestato dalla pandemia da Covid-19 ci ha fatto riscoprire il gusto della camminata, seppure oggi chiamato trekking. Non è un caso che nel momento storico segnato da parole come distanziamento e divieto di assembramento sia tornata di moda la passeggiata urbana e fuori porta, come dimostra il successo delle recenti iniziative del trekking urbano e di Santa Maria (lo scorso 13 agosto) con partenza e arrivo a un’altra importante chiesa del territorio dedicata all’Assunta, Orbignano.
Per completezza dobbiamo ricordare che anche il piccolo comune rurale di Faltognano era, e la chiesa è rimasta, dedicato all’Assunta, anche se in tempo recente festeggiata con solenni processioni il giorno seguente per la festa di San Rocco.
Un’ultima nota di colore legata agli usi contadini che evidenziano come per Ferragosto le giornate si siano già accorciate rispetto al solstizio di giugno. L’estate volge al termine. Sono attesi i primi temporali. Come dicevano i contadini: “la Madonna di mezz’agosto rinfresca il bosco”; “per la Madonna la pioggia è ancora buona”; “se piove per Santa Maria, via via”. S’inizia a programmare la vendemmia, la raccolta delle olive – “per santa Maria l’olio è per la via” -; in ogni caso, come recitava il vecchio detto tratto dai proverbi toscani del Giusti: “se vuoi la buona rapa, per Santa Maria sia nata”.
Nicola Baronti